La parte “leggera” dell’intelligenza artificiale
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Utilità, aneddoti e sorrisi relativi all’ IA
Chi usa il pc sa cosa sia uno “spam”. Bene, il software è talmente bravo che, dopo aver preso atto/analizzato che migliaia di utenti eliminavano talune mail senza leggerle, queste venivano inserite autonomamente nell’ apposito archivio. Analogamente, quando effettuiamo una ricerca su Google, siamo aiutati perché un software ha già immagazzinato e trattenuto le parole chiave usate precedentemente da altri utenti e, sempre autonomamente, ci indirizza rapidamente verso il tema di nostro interesse.
Ma vediamo anche, sorridendo, cosa ha combinato il software “spam”, raccontando una storia vera.
Un commercialista, la cui firma elettronica era “dottore commercialista”, ha scoperto che molte sue mail finivano tra gli spam. La comprensione tardò un po’ ma poi fu chiara.
Erano gli anni in cui fu lanciato un noto farmaco curante la disfunzione erettile (CIALIS). I filtri anti spam avevano rilevato che le mail contenente il nome del farmaco (c’era un gran fervore maschile a documentarsi!!!) erano, specie in ambito lavorativo, poco gradite.
Chiederete; e allora?!
Vi scrivo diversamente la parola commerCIALISta…. Potenza e limite dell’I.A. che non sa quel che fa ma risponde a regole statistiche.
All’opposto, si ha un importante contributo dell’I.A. nel limitare (nel futuro prossimo, azzerare!?) le truffe attraverso le transazione con carte di credito perché i controlli effettuati, anche con il vantaggio dell’autoapprendimento, non erano pensabili pochi anni or sono.
Stessi supporti sono forniti alle società che erogano crediti e alle banche. Altrettanto positivi sono i contributi anche per quanto riguarda la sicurezza: progressivamente scompariranno le password per essere sostituite da riconoscimenti del volto e/o della voce o, come già fanno gli smartphone, con l’impronta digitale.
C’è infine un’altra informazione che può apparire “forzata” ma non lo è. Oggi l’I.A. può riconoscere, tra i milioni di tweet pubblicati ogni ora, se prevalgano “sentimenti positivi” o “negativi” e imparare a associare tali sentimenti alle fluttuazioni del mercato azionario e concludere speculazioni di breve durata (ottimismo=acquisto, pessimismo=vendita).
Concludiamo con il titolo di un articolo inserito in “Tutto Scienze” del 23/05/18: “I robot preferiscono le ragazze” in cui la dott.ssa Vaudo Scarpetta dell’ESA (Agenzia Europea per lo Spazio) afferma: “alcune abilità tipicamente femminili cominciano a essere importanti. I robot e l’I.A. porteranno a una polarizzazione delle competenze e ci sarà sempre più richiesta di soft skills quali capacità di persuasione, ascolto, empatia; io uso questa provocazione: per i robot sarà più facile sostituire le caratteristiche maschili che femminili”. La sua conclusione è anche più valoriale e degna di riflessioni; “la diversità non è solo di gender ma bisogna incominciare a includere i talenti delle persone disabili. Li c’è un mondo di capacità di immaginare che non viene valorizzato. Chi pensa out of the box è chi ha imparato a farlo per superare una serie di ostacoli."